GRAZIE A TUTTI! Alpi Apuane: un "Luogo del Cuore" FAI molto votato online!
Si è chiusa, ieri sera 30 Novembre 2014 alle 24:00, con un grande successo la raccolta firme per il "Circo Glaciale del Pizzo D' Uccello e Solco di Equi", scelto dal comitato Salviamo le Apuane come rappresentanza per le Alpi Apuane, questo territorio cade su un piccolissimo comune rurale delle Alpi Apuane e solo i voti online raccolti 1425 sono quasi il doppio della popolazione che vive nel Comune. Adesso stiamo consegnando le firme cartacee raccolte in questo periodo e attendiamo la classifica ufficiale finale che verrà data dal FAI a Marzo 2015.
Per il momento nella classifica online del FAI il Pizzo D' Uccello è il luogo più votato della Provincia di Massa Carrara, il terzo luogo a livello Toscano e il venticinquesimo a livello nazionale, primi assoluti a livello nazionale per la categoria "Monte" distaccando nettamente il secondo candidato.
Lo riteniamo un risultato storico per una zona montana e rurale, non legata ad alcuna città, ci teniamo a sottolineare l'importanza del progetto di riconversione legato al Pizzo D'uccello dove il Comune di Casola in Lunigiana intenderebbe chiudere le cave e avviare la costruzione di un'economia alternativa al marmo ricollocando tutti i lavoratori del settore. Un risultato che darebbe speranza per un altro futuro per queste bellissime montagne ed un intervento del FAI potrebbe dare un respiro nazionale, se non mondiale, visto che siamo in un Geoparco UNESCO, alla questione, che merita sicuramente molta visibilità.
Un ringraziamento a tutti coloro che si sono mobilitati e coloro che ci hanno supportato e sopportato in questo periodo di grande lavoro che ci ha visti impegnati anche in molte altre attività, dalle osservazioni al Piano Paesaggistico regionale fino all' organizzazione del Convegno Nazionale "Le Alpi Apuane un patrimonio unico e di tutti" assieme alla ReTe dei Comitati e Cai.
Salviamo le Apuane
Ultime ore per le Alpi Apuane...
Si è conclusa ieri sera a Firenze, in una cena tra movimenti e associazioni toscane, la raccolta firme cartacee per candidare tra i luoghi del Cuore del FAI il " Circo glaciale del Pizzo D' Uccello e Solco di Equi" montagna scelta dal movimento "Salviamo le Apuane" come luogo simbolo dove poter iniziare una seria riconversione dell'economia, passando dalla monocultura di cava ad un'economia durevole e compatibile con questo pregevole ambiente.
Rimane però aperta fino alle ore 24:00 di Domenica 30 Novembre la possibilità di votare online a questo link http://iluoghidelcuore.it/luoghi/16679 anche pochi voti possono fare la differenza. Infatti se il luogo venisse selezionato, il FAI sosterrebbe con finanziamenti il Comune di Casola per cominciare questa importante impresa.
Per chi non lo sapesse il Pizzo D' Uccello è la montagna più importante del centro italia dal punto di vista alpinistico, famosa la sua parete strapiombante di circa 700 metri, che le ha fatto meritare il soprannome di Cervino della Toscana, sulla quale corrono alcune vie annoverate oggi tra le classiche dell'alpinismo italiano. Questo territorio, come del resto tutte le Apuane, esprime unicità interessantissime anche dal punto di vista botanico e naturalistico.
Un Luogo del Cuore che racchiude un significato molto importante a livello nazionale si potrebbe innescare infatti un effetto dimostrazione unico nel suo genere.
Vota anche tu http://iluoghidelcuore.it/luoghi/16679
Apuane: escavazione sostenibile? Intervento di Mauro Chessa
Convegno Nazionale Alpi Apuane patrimonio di Tutti
Firenze 8 Novembre 2014
La quantità di materiale è enorme: dalle cave escono soprattutto detriti, è consentito, in ragione della particolare qualità che deve avere la pietra ornamentale, che il 75% del materiale estratto sia di scarto (Elaborato 2 del P.R.A.E.R.).
Le Apuane soffrono di una cava ogni 3 chilometri quadrati e nel comune di Carrara si tocca la sorprendente densità di 7 cave per chilometro quadrato.
Se non vedi la slide sotto puoi visualizzare qui http://www.slideshare.net/erostetti1/apuane-8-1114
IN CAUDA VENENUM (DELLA NUOVA LEGGE TOSCANA)
di Paolo Baldeschi, tratto da Eddyburg.it
La nuova legge urbanistica toscana entrerà in vigore tra cinque anni, almeno nella sua parte più significativa per la difesa di ambiente e paesaggio.
La nuova legge urbanistica della regione Toscana (LR 65/2014) ha riscosso un pressoché unanime consenso da parte di urbanisti, territorialisti e intellettuali, a vario titolo impegnati nella difesa del Paese. Ultimo, fra i tanti, un bell'articolo apparso su La Repubblica (17/12/2014) di Tomaso Montanari che sottolinea l'importanza dell'obbligo, contenuto all'articolo 4 della legge, di prevedere nuova edilizia residenziale soltanto nel territorio urbanizzato, da distinguere con una "linea rossa" da quello agricolo che deve essere preservato alla sua funzione. Intendiamoci: la nuova legge urbanistica è una buona legge nel suo complesso, ma, indubbiamente, questa è la disposizione più forte; non solo per un effettivo (e non solo a parole) contenimento del consumo del suolo, ma anche in senso politico, come segnale di controtendenza rispetto ai misfatti prefigurati dal disegno di legge Lupi e dalla legge SbloccaItalia. Un vero e proprio miracolo, in cui un atollo toscano sembra emergere nel mare limaccioso degli accordi tra Renzi e Berlusconi. Peccato che questo miracolo, nell'ipotesi più ottimistica, si verificherà solo tra cinque anni.
Avete capito bene: la nuova legge urbanistica toscana entrerà in vigore tra cinque anni, almeno nella sua parte più significativa per la difesa di ambiente e paesaggio. Il veleno è contenuto nelle Disposizioni transitorie, a partire dall'articolo 222 che recita: " Nei cinque anni successivi all’entrata in vigore della presente legge, i comuni possono adottare ed approvare varianti al piano strutturale e al regolamento urbanistico che contengono anche previsioni di impegno di suolo non edificato all’esterno del perimetro del territorio urbanizzato, ..." Sono dunque confermate per un quinquennio (ma in realtà i tempi potrebbero raddoppiarsi) tutte le previsioni di nuova edilizia residenziale contenute nei piani strutturali e nei regolamenti urbanistici, non solo approvati, ma anche soltanto adottati (sarebbe stato ovvio e possibile "salvare" con il vecchio regime solo le convenzioni approvate e firmate). Ma c'è di peggio: non ci si limita a consolidare le destinazioni pregresse, ma, addirittura, si concede ai comuni la possibilità di (auto)approvarsi nuove varianti di urbanizzazione del suolo agricolo, in attesa che i comuni stessi avviino i procedimenti di formazione dei nuovi piani strutturali che dovrebbero conformarsi al Pit-Piano paesaggistico, si spera approvato a quella data .
La conclusione è evidente: le velenose deroghe contenute nelle norme transitorie, non solo minano la nuova legge urbanistica, ma finiscono per rovesciarne l'utilità, essendo, di fatto, un incentivo a edificare sul territorio agricolo e a estendere il confine di quello urbanizzato, prima che - anche se non si sa quando - la cosa diventi più difficile. Ulteriore conclusione è che tutto il complesso delle norme transitorie dovrebbe essere abrogato. Questo sarebbe possibile se il Presidente Enrico Rossi fosse in posizione di forza. Ma, il Presidente ha contro la maggior parte del suo partito e non è supportato dal consiglio regionale, riottoso ed evidentemente ispirato dal "partito dei sindaci", mentre la sua candidatura è rimessa in gioco. Non vi sono molte ragioni di ottimismo.